TRADIZIONI VENATORIE

Posted in Uncategorized on novembre 28th, 2013 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Gli studenti della scuola secondaria di 1° grado di Porlezza, hanno incontrato le Guardie Ecologiche Volontarie della Comunità Montana “ Valle del Lario e del Ceresio”,
per una singolare ma interessante lezione sulle tradizioni venatorie locali: l’attività vietata di bracconaggio .

L’intento delle Gev, con l’estensione del decreto in campo venatorio, è mirato a sensibilizzare le giovani leve al rispetto delle regole ambientali, nonché alla salvaguardia della flora e fauna selvatica.

Gli archetti, trappole a scatto per uccellini passeriformi, spesso pettirossi. Comuni soprattutto nelle valli bresciane. Costituiti da un arco in legno o in metallo, hanno una corda che, fissata a un’estremità dell’arco, lo mantiene piegato. Sull’altra estremità c’è un bastoncino con un cappio che l’uccellino, posandosi, fa scattare, rimanendo impigliato contro l’arco con le zampine. La morte arriva per dissanguamento dopo qualche ora di agonia. L’esca è frequentemente costituita dalle rosse bacche di sorbo o da altre bacche di colore attraente per il minuscolo volatile.

Le tagliole, trappole a scatto, dentellate, assicurate a un albero per evitare che gli animali fuggano portandosele dietro. I bersagli delle tagliole sono i carnivori di dimensioni abbastanza considerevoli.

Un bosco così può essere un inferno.

Non è possibile calcolare quanti siano gli archetti che ogni autunno all’arrivo dei piccoli uccelli migratori i bracconieri sistemino nei boschi e nelle radure di vaste zone del Nord Italia: probabilmente milioni. Molte valli alpine ne sono infestate.

GEV NEWS ESTATE 2013

Posted in Uncategorized on ottobre 12th, 2013 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Comunità Montana
Valli del Lario e del Ceresio

Presidente Mauro Robba

Vice presidente e Assessore all’Ecologia
Fabio Conti

Direttore Responsabile
GEV NEWS _ ESTATE 2013
Francesco Bernini

vedi pdf .
gev_estate_2013

Continua l’impegno delle G.E.V. a scuola per il salvataggio di Rospi e Pipistrelli

Posted in Uncategorized on marzo 1st, 2013 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Nell’ambito del progetto di Educazione Ambientale per l’anno scolastico in corso, volto alla divulgazione di corrette informazioni sulla biologia, sul salvataggio e protezione di rettili, anfibi e pipistrelli, grande successo continuano a riscontrare gli incontri con i ragazzi delle scuole elementari del nostro territorio.
In particolare le “lezioni” sui pipistrellus, tenute nel mese di febbraio dalle GEV presso le scuole elementari di Pianello Lario, a cui anch’io ho partecipato, hanno suscitato interessi ed entusiasmi davvero fuori dal comune. “Lezioni” che, grazie alle esaurienti presentazioni di Gabriella e Amedeo, arricchite dal prezioso materiale messo a disposizione dalla Dott.ssa Martina Spada, hanno svelato agli estasiati alunni molti “segreti” di questi misteriosi e incompresi mammiferi volanti.
Una breve introduzione a commento dell’argomento, una coinvolgente proiezione di immagini e la virtuale costruzione con gli alunni di un casetta per pipistrelli, hanno a fatica contenuto le curiosità e le moltissime domande dei giovanissimi amanti della natura e dei suoi abitanti. Scolari che, a motivo del pipistrellus, una volta tanto, avrebbero volentieri ritardato l’appuntamento con lo scuola-bus che li avrebbe riportati a casa.
Prima del corale arrivederci per le prossime escursioni sul territorio, le GEV hanno distribuito agli scolari e alle maestre il bellissimo segnalibro, simbolo dei chirotteri, e un depliant esplicativo sulla figura della Guardia Ecologica Volontaria.
posted by Francesco Bernini

PROPOSTE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DEDICATE ALLE SCUOLE ELEMENTARI ANNO 2012/2013

Posted in Collaborazioni, Discussione, Eventi, News on ottobre 2nd, 2012 by Renzo@gev — 1 Comment so far

PROGETTO ANFIBI e RETTILI
Rospi, Rane, Salamandre – Bisce e Vipere: Ambienti – Biologia – Conservazione – Cultura

Lezione in classe .
Si inizierà con la proiezione di immagini riferite all’argomento, commentate e spiegate dalle GEV ed a seguire verrà dato ampio spazio alle domande e curiosità degli alunni.

PROGETTO PIPISTRELLUS pipistrellus
Pipistrelli, le diverse specie: Ambienti – Biologia – Conservazione – Cultura

Lezione in classe della durata di circa un’ora.
Si inizierà con la proiezione di immagini riferite all’argomento, commentate e spiegate dalle GEV ed a seguire verrà dato ampio spazio alle domande e curiosità degli alunni.

PROGETTO ESCURSIONI SUL TERRITORIO

Su richiesta dell’insegnante verrà individuata una località del territorio di questa Comunità Montana, preferibilmente nello stesso Comune dove ha sede la scuola .
Agli alunni le GEV illustreranno sul luogo l’aspetto naturalistico e cercheranno di fare capire ai bambini il delicato equilibrio tra morfologia, vegetazione, fauna e antropizzazione.

Nessuna spesa a carico della scuola.

Posted in Uncategorized on luglio 28th, 2012 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Lezione all’aperto delle Gev.

Posted in Uncategorized on luglio 27th, 2012 by Renzo@gev — Be the first to comment!

MARTEDI’ 17 luglio 2012, giornata luminosa nell’incantevole Valsolda.
Le GEV accompagnano i ragazzi del Centro Diurno Ricreativo di San Siro in gita a Muzzaglio.
Fabrizio il Responsabile del Centro Diurno ed i suoi collaboratori hanno bene organizzato il gruppo, grandi e piccoli, partecipano attivamente alla “lezione all’aperto” dalle GEV.
La magia dei luoghi coinvolge tutti: il nucleo medievale nascosto e protetto dal fitto bosco, l’enigmatico masso cupelliforme, lo scarabeo stercorario scoperto da Alice…..
Ed infine dopo il pic nic, all’ombra del castagneto di San Rocco la “lezione” è continuata con i rettili, i cervi, ed argomento, purtroppo d’attualità: la cinipede galligena, il parassita che sta devastando le nostre piante di castagno.

Posted in Uncategorized on giugno 18th, 2012 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Posted in Uncategorized on maggio 5th, 2012 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Salviamo i cuccioli.

Salviamo i cuccioli degli ungulati.

Posted in Uncategorized on maggio 5th, 2012 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Salviamo i cuccioli degli ungulati: non accarezziamoli
È di fondamentale importanza non toccare i cuccioli di cervo e capriolo, o ungulati in generale, che si possono incontrare acquattati nell’erba o tra le rocce durante le nostre escursioni primaverili.



I piccoli ungulati, infatti, nei primi giorni di vita non seguono la madre negli spostamenti, ma restano in sua attesa, nascosti fra la vegetazione: la loro peculiarità è di non avere odore e l’immobilità li preserva dalla predazione dei carnivori, come volpi e lupi.
Infatti, le femmine di queste specie non rimangono vicino ai cuccioli per non richiamare l’attenzione dei predatori, ma tornano a dargli la poppata prevalentemente durante la sera e la notte.
L’annoso problema si ripresenta puntualmente tutti gli anni perché gli escursionisti che s’imbattono in questi cuccioli, spinti dal “nobile spirito di aiutarli” – credendoli in apparente stato di difficoltà – li prelevano dall’ambiente naturale per consegnarli all’autorità sanitarie competenti o per allevarli come animali d’affezione.

Così facendo, però, si creano solo disagi e si compromette la vita stessa degli esemplari. Queste persone non sanno che appena la madre percepisce il nostro odore sul pelo del cucciolo non lo riconosce più e fatalmente lo abbandona, perciò dobbiamo desistere da ogni approccio: accarezzarlo significa condannarlo a morte!

Anche se a prima vista può sembrarci solo e in difficoltà, e l’istinto sarebbe quello di aiutarlo, occorre ricordarsi che il genitore è comunque nelle vicinanze. La madre è l’unica che sa come trattare i suoi piccoli, l’uomo non deve interferire. L’appello di tutti coloro che hanno un po’ di conoscenza della montagna e soprattutto l’amore autentico per gli animali è quello di non contribuire a fare degli orfani, lasciamo i cuccioli alle loro madri e ai loro ambienti naturali!

Tra l’altro, se i cervidi vengono allevati dall’uomo, è molto difficile restituirli successivamente al mondo selvatico, pertanto col nostro comportamento irresponsabile li condanniamo a una vita intera passata all’interno delle recinzioni e a un destino di cattività! Dobbiamo sempre tenere a mente che noi siamo ospiti di questo mondo esattamente come i nostri amici animali, non padroni. 

Mozziconi ovunque…

Posted in Uncategorized on aprile 17th, 2012 by Renzo@gev — Be the first to comment!

Cicche di sigaretta, un rifiuto tossico dimenticato
Una volta abbondavano nei posaceneri di case e locali, oggi, come conseguenza delle norme di limite al fumo e della scarsa cultura sociale, sono al primo posto tra i rifiuti raccolti in strada, e stazionano indisturbate negli ambienti più vari: le cicche di sigaretta si sono guadagnate così il titolo di nuovi inquinanti.

I risultati di un’interessante analisi, proposta per la prima volta in Italia, e che ha per oggetto le cicche di sigaretta quale rifiuto tossico dimenticato, è stata presentata in occasione del Convegno organizzato dall’ENEA il 21 gennaio scorso.

Finora lo studio dei danni prodotti dal fumo ha riguardato esclusivamente i prodotti della frazione fumata e i danni per la salute dell’uomo. I dati non sono assolutamente confortanti: in Italia ogni anno sono 83.000 i decessi per danni da fumo e 3000 quelli per fumo passivo, contro i 5000 per incidenti d’auto.

E la causa sono gli oltre 4000 elementi tossici e nocivi residui della combustione della sigaretta,

Il filtro e la parte che rimane incombusta, in realtà raccolgono il 50% delle sostanze nocive e degli elementi tossici sprigionati dalla combustione di una sigaretta. Ma se il fumo, attivo e passivo, è considerato agente cancerogeno, perché la cicca no?

Ed inoltre, quale impatto ambientale può provocare una piccola cicca di sigaretta buttata a terra?

E’ una questione di numeri! Se il carico nocivo di una singola cicca è basso, occorre invece calcolare l’impatto dei 72 miliardi di cicche prodotte ogni anno in Italia dai 13 milioni di fumatori, che significano circa 195 milioni di cicche al giorno gettate nell’ambiente insieme al loro carico inquinante, e ad un quantitativo di cenere di circa 3600 tonnellate l’anno. Un disastro per il nostro ambiente!
Oltre l’inquinamento indoor, il decoro urbano, i pericoli del fumo alla guida; infatti l’impatto ambientale del contenuto nocivo delle cicche abbandonate in strada, in mare, sulle spiagge e nei luoghi naturali, è preoccupante così come la loro raccolta e smaltimento… anche se trasportate nella normale discarica i mozziconi continuano ad inquinare! La proposta di una nuova raccolta differenziata per le cicche è un invito alla responsabilità e alla salvaguardia dell’ambiente che una società civile moderna non può non considare!