Attenzione ai cuccioli…

Ogni anno molti piccoli caprioli vengono raccolti da persone che non pur non conoscendo le caratteristiche ecologiche e comportamentali della specie decidono di ‘aiutare’ il povero cucciolo indifeso compiendo un grave errore di valutazione, compromettono la possibilità di sopravvivenza del piccolo capriolo
… anche solo accarezzandolo.

Nell’intento di informare ulteriormente coloro i quali amano la natura e le belle scampagnate estive o che sono impegnati nella manutenzione di aree prative da sfalcio, inseriamo questo semplice approfondimento sul capriolo nella speranza che venga acquisita maggiore consapevolezza delle esigenze di questa stupenda ed interessante specie comune in tutto il territorio collinare e montano della provincia.

Maggio e giugno sono mesi delicati e fondamentali nel ciclo biologico annuale dei caprioli; in questo periodo le femmine gravide scelgono con cura i prati naturali, tra la cui erba alta partoriranno i propri piccoli, spesso due per ogni femmina.

Entro sessanta minuti dalla nascita i cuccioli saranno in grado di reggersi sulle zampe e di muoversi con discreta agilità. Nonostante ciò, durante il primo mese di vita, i piccoli non sviluppano l’istinto di fuga e, in caso di disturbo, restano immobili accovacciati tra l’erba alta.

La migliore protezione di cui i cuccioli di capriolo dispongono è la pomellatura del mantello; le macchie bianche su fondo marrone rendono linee e contorni confusi ed indefiniti, tanto che gli eventuali predatori non sono in grado di riconoscere la sagoma del giovane animale tra la vegetazione.
La femmina inoltre riserva particolare cura al momento della pulizia del cucciolo che risulterà, così, pressoché privo di odore, ancora meno individuabile dai predatori.
Le naturali soluzioni difensive del piccolo capriolo funzionano bene e non c’è necessità che la madre rimanga con lui durante la giornata; la femmina può, così, spostarsi per nutrirsi a poca distanza. Tornerà dal proprio piccolo solo per nutrirlo.

Passeggiando in prati e boschi, all’inizio dell’estate, non è raro l’incontro con un piccolo capriolo, è bene sapere che il pericolo per questi animali, non deriva tanto dalla presenza di predatori naturali quanto da alcune azioni umane che possono essere altrettanto dannose.

Di seguito vengono riportale le più comuni problematiche riscontrate ed alcuni consigli utili per la tutela del capriolo nel delicato periodo riproduttivo:

La cattiva custodia dei cani condotti in zone boscate e radure, spesso senza guinzaglio, fa si che spesso essi si allontanino dal proprietario andando a disturbare la fauna selvatica, ogni anno svariati caprioletti (ma anche adulti) vengono azzannati dai cani domestici
E’ sufficiente portare i cani al guinzaglio per evitare seri problemi sia per i caprioli sia per altri importanti animali selvatici


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