La natura si riprende il suo ruolo..
In questi tempi di forzata restrizione delle libertà individuali, di limitazioni del traffico e di sospensione delle attività produttive a seguito della pandemia di corona virus, siamo entrati in una fase in cui la natura sembra riprendersi quel ruolo che noi, tutti presi dalle nostre `conquiste tecnologiche`, avevamo relegato in secondo piano.
Sara’ certamente capitato di notare che, nel silenzio quasi assoluto dell’ambiente, sono ora percepibili sonorità nuove: lo sciabordio del lago, il fruscio delle foglie agitate dal vento, il cinguettio di mille uccellini, il ronzio delle api, lo scampanio di chiese lontane ….
La maggiore limpidezza dell’aria, aiutata anche una posizione orbitale favorevole, ci ha regalato spettacolari visioni della luna e del pianeta Giove. Pur se l’inquinamento luminoso non è stato abbattuto, la volta celeste sembra aver acquisito una nuova brillantezza.
Gli animali hanno allargato il loro raggio di azione, tornando a muoversi senza i vincoli imposti dal traffico stradale; incrociare cervi e caprioli non è più un evento raro.
La natura che si riappropria dei suoi spazi non è un fenomeno limitato alla nostra area. Molti avranno visto le immagini dei leoni del Parco Kruger che dormono sull’asfalto scaldato dal sole.
Tutti noi speriamo che in un futuro non troppo lontano, cessata la paura del contagio, si possano riprendere le nostre attività; cerchiamo di dimenticare le sofferenze ed i problemi di questo periodo e di ricordare le cose piacevoli di questa terribile esperienza. Se possibile, evitiamo di commettere gli errori del passato e di ricordare che la natura non ci appartiene, siamo noi ad appartenere ad essa.
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